Ragusa Ibla: i 10 luoghi da non perdere - PURA VIDA BAROCCA

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Ragusa Ibla: i 10 luoghi da non perdere

1 – Duomo di San Giorgio
E’ una delle opere più suggestive del Barocco Siciliano. Risalendo il corso XXV Aprile, il visitatore si imbatte nel duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla. Questo svetta altissimo sopra la piazza. La chiesa non ha, però, una collocazione regolare rispetto alla sottostante piazza: il suo asse centrale è, infatti, leggermente ruotato rispetto alla linea che risulta dal prolungamento della piazza, non risultando fra l’altro perfettamente allineata con gli assi delle strade. In questo modo l’osservatore che si introduce in piazza duomo può scorgere la chiesa nelle sue tre dimensioni e di ammirare finanche la sua cupola. Dal punto di vista architettonico, la struttura diverge da quella classica siciliana: nello stile si avvicina molto alle chiese nordeuropee, in particolare inglesi: determinante lo schema della cella campanaria in facciata.

2 – Portale di San Giorgio
Il Portale di San Giorgio è il monumento simbolo della città di Ragusa, una delle ultime testimonianze architettoniche sopravvissute al grande terremoto del 1693 che devastò l’intera Sicilia orientale. L’antica chiesa di San Giorgio a Ragusa Ibla ebbe la massima attenzione da parte del conte Goffredo (morto nel 1120) che modificò, ampliò e arricchì la primitiva chiesa sia negli aspetti architettonici che nell’arredo. L’ampio portale di San Giorgio faceva parte in origine di una struttura ben più complessa, un’antica Chiesa dedicata al Santo Patrono di Ragusa e costruita a partire dal 1349 in sostituzione di un antico tempio ritenuto inadatto per l’esaltazione della sua figura. Il monumento è realizzato in stile gotico-catalano e risalirebbe al XIV secolo. La Chiesa al tempo doveva presentarsi maestosa e riccamente decorata. Gli interni conservavano, con molta probabilità, tre navate separate da sette colonne ciascuna e ben dodici altari. Oggi il Portale di San Giorgio non funge più da ingresso al magnifico tempio, crollato a causa del poderoso sisma ma si trova incastrato tra due edifici del 1800, e protetto da una cancellata in ferro ed è uno dei simboli più famosi della città di Ragusa. Il monumento è decorato da un fascio di sei colonnine su base rialzata con capitelli multipli fogliati. Da questi parte un’altra serie di sei colonnine che sorreggono l’intera struttura. Al centro è presente una “lunetta” dove al suo interno è raffigurato San Giorgio a cavallo che infilza un drago e libera la principessa Berito. A lato, all’interno di due losanghe, sono raffigurate invece due aquile aragonesi, simbolo della famiglia Reale che governava l’Isola.

3 – Museo del Duomo di San Giorgio
In esposizione nel museo di una delle cattedrali di Ragusa, il Duomo di San Giorgio, nel centro storico di Ragusa Ibla, troviamo una collezione di oggetti sacri e soprattutto la storia religiosa e sociale di Ragusa degli ultimi secoli. Il Museo, realizzato nei locali contigui alla chiesa, ed in parte nell’antica canonica, non ha i classici spazi museali moderni ma si articola su più piani, con spazi espositivi organizzati in un percorso che si snoda all’interno di sezioni specifiche collegate tra loro. All’interno di ciascuna sezione il criterio di esposizione adottato è stato quello cronologico. Il museo conserva all’interno i reperti scampati al catastrofico terremoto del 1693 che colpì il Val di Noto.

4 – Chiesa di Santa Maria delle Scale
Secondo una tradizione locale, priva tuttavia di riferimenti documentari, la chiesa di Santa Maria delle Scale sarebbe stata edificata dai monaci Cistercensi dell’abbazia di S. Maria di Roccadia di Lentini, nella prima metà del secolo XIII. Ad onor del vero la chiesa risulta comunque già esistente agli inizi del secolo XIV. Essa riveste una notevole importanza dal punto di vista architettonico, poiché mantiene un’intera navata e numerosi resti lapidei di stile gotico che ricordano lo stile architettonico della città prima delle distruzioni operate dal terremoto del 1693.  Il sisma non danneggiò gravemente la chiesa, ciò nonostante nella seconda metà del XVIII secolo, anche a causa dell’aumento della popolazione, l’edificio venne ampliato e in gran parte ricostruito.

5 – Chiesa di Santa Maria dell’Itria
Le origini della chiesa dell’Itria, posta nel cuore dell’antico quartiere ebraico del “Cartellone”, sono antichissime, sicuramente bizantine. Il culto della Madonna dell’Itria è infatti di memoria bizantina: la venerazione dell’immagine della Madonna dell’Itria (dal greco Odygitria, ovvero colei che indica il cammino) in questo luogo, ben presto portò ad intitolare e dedicare questa chiesa alla Vergine. Per quanto riguarda la chiesa attuale venne costruita per il volere del “Sovrano Militare Ordine di Malta” e appartenne all’Ordine Gerosolimitano dal 1629 al 1639. Accanto a questa struttura sorgeva un hospitium, l’Ospedale di San Giuliano, un luogo deputato ad accogliere viaggiatori e ammalati; per questo motivo oggi nella chiesa si venera, oltre al culto della Madonna dell’Itria, anche il culto di San Giuliano. Il terremoto del 1693 distrusse completamente l’edificio religioso perciò, successivamente, la struttura venne solo ritoccata ed ampliata con elementi in stile barocco. Fu terminata nel 1740.

6 – Giardino Ibleo
La bella villa di Ragusa Ibla fu realizzata nel 1858 per iniziativa di alcuni notabili locali, a cui contribuì buona parte del popolo che forniva gratuitamente la propria opera. Sorse su uno sperone di roccia che si affaccia sulla vallata; vi si accedeva, una volta, attraverso un magnifico viale fiancheggiato da numerose e floride palme, riservato alle carrozze, e attraverso un viale parallelo, il viale delle colonnine, riservato ai pedoni. E' assai ben curata e riccamente adornata con panchine ben scolpite, colonne con vasi in pietra scolpiti in fogge diverse e una elegante balconata con recinzione in calcare di elegante foggia. Imponente al centro della villa il monumento ai caduti della Grande Guerra. All'interno della villa si trovano la Chiesa di San Vincenzo Ferreri, la Chiesa di San Giacomo e la Chiesa dei Cappuccini.

7 – Chiesa di San Giuseppe e Monastero delle Benedettine
Sorge sull'attuale piazza Pola, sul sito ove era edificata la Chiesa di San Tommaso, distrutta dal terremoto del 1693. E' attribuita al Gagliardi e costituisce, insieme alla Chiesa di San Giorgio, una delle massime espressioni del barocco siciliano. Fa parte di un esteso complesso architettonico comprendente l'annesso Monastero delle Benedettine, che si affaccia posteriormente in via Torrenuova, e il vecchio Palazzo Comunale, sede della Amministrazione cittadina fino al 1926, facente parte, una volta, dell'edificio monacale. Prima del terremoto la Chiesa sicuramente era annessa al Monastero, forse dedicata a San Benedetto, la ricostruzione fu progettata sul sito della vicina Chiesa di San Tommaso che andò completamente distrutta.
Il Monastero delle Benedettine sorgeva intorno al 1500 per la munificenza del Barone di Buscello, originario di Noto, che, anche in ossequio alle volontà testamentarie della moglie, trasformò il Palazzo dove abitava in Convento. Dopo il terremoto, che distruggeva quasi tutta la costruzione, risorgeva l'attuale comprendendo appunto i fabbricati della Chiesa di San Tommaso e gli annessi; col passare degli anni parte del complesso fu venduto a privati e al Comune, che appunto vi istituì la propria sede.

8 – Chiesa Santissime Anime del Purgatorio
Si trova a Ragusa Ibla in piazza della Repubblica, meglio conosciuta come piazza degli Archi, per via degli archi di un acquedotto che sormontavano il quartiere fino al terremoto del 1693, da cui la chiesa uscì indenne. Venne edificata su iniziativa della famiglia Mazza nella seconda metà del XVII secolo, dedicata a Tutti i Santi e alle Anime del Purgatorio e aperta al culto il 6 maggio 1658.

9 – Circolo di Conversazione
Il Circolo di Conversazione di Ragusa è stato costruito nel 1805, quando quattro tra le più notabili famiglie di Ragusa Ibla decisero di regalarsi un posto dove riunirsi e conversare, appunto, lontani ed isolati dal resto dei popolani. E’ un edificio ad un solo piano in stile neoclassico, praticamente disadorno – nonostante le sue colonne e bassorilievi – a confronto del magnifico barocco che lo circonda. Ma non è la struttura del fabbricato ad essere interessante, piuttosto ciò che la muratura nasconde, e cioè le circonvoluzioni (queste sì barocche!) delle relazioni sociali al suo interno. Le mura esterne lilla nascondono la grande sala interna dalle pareti ricoperte di damaschi rossi, pavimenti di marmo, un grande lampadario in rame, una specchiera ad ogni parete e quattro lunghi divani rossi: uno per ognuna delle famiglie fondatrici. La grande sala si riesce a vedere anche dall’ esterno, sbirciando dalle vetrate che danno sulla piazza. Dentro puoi immaginarci che si aggirino ancora le ombre dei personaggi gattopardiani. Un club inglese incastonato nella Sicilia meridionale mantiene l’esclusività e la riservatezza del suo modello. La grande sala rossa, vista da vicino è ancor più opulenta ed accogliente; si scorge anche la sagoma del meccanismo idraulico che permetteva di sollevare una piccola porzione del tetto, per permettere la fuoriuscita del fumo. All’ epoca della costruzione del circolo, mica era vietato fumare nei locali pubblici!

10 – Palazzo La Rocca
Il Palazzo La Rocca dei Sant’Ippolito è un monumento riconosciuto dall'Unesco. Questa tipica abitazione del '700 si trova in via Capitano Bocchieri di fronte al lato destro del Duomo, dal numero 31 al 39, ed oggi è sede dell'Azienda Provinciale per il Turismo. Il palazzo è in ottimo stato di conservazione e presenta modesti rimaneggiamenti; un buon restauro lo rende pienamente rispondente alle funzioni a cui oggi è chiamato. Sembra che le fondamenta del muro nord siano poggiate sui resti di parte della cinta muraria del castello. L'edificio nell'impostazione attuale è certamente post terremoto (con costruzione contemporanea alla realizzazione della vicina chiesa di San Giorgio e alla prosecuzione della Piancata); la vecchia base si può vedere al di sotto dell'androne, dove si notano tre porte con arco a sesto acuto, una ad Est e due a Nord. Di pianta rettangolare, ma irregolare, spicca per l'importante e lunga facciata barocca delimitata nella parte centrale da due paraste ed in alto da un cornicione continuo. Questa zona contiene il portone principale d'accesso e ben quattro balconi degli otto presenti in prospetto; questi sono sorretti da mensoloni con altorilievi raffiguranti diversi temi. Ogni balcone ha così preso un nome a secondo del tema sviluppato: procedendo dal Duomo c'è prima il balcone dei Cherubini, poi quello del Telamone , degli Amorini , della Fantesca, del Suonatore di mandola e del Suonatore di flauto, l'ultimo è quello del Cavaliere.
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